
Qui c’è poco da dire, il teneré della yamaha, pensato per la Parigi-Dakar altro non era che un XT500 preparata per dei fuorilegge, un mezzo truccato per contrabbandare avventura nel deserto, un “parto ma non so se torno”, un “se si rompe lo aggiusto a martellate”. L’XT 500, poi il tenere e la mitica XT 600 4 valvole spaccarono il mercato. Leggere, sufficientemente veloci, affidabili da buone nipponiche, abbordabili nei prezzi e davvero delle tutto terreno che permettevano di viaggiare su asfalto carichi come cammelli, ma lasciando liberi i propri piloti di prendere il primo sterrato a gas spalancato.
Il primo teneré che ho visto lo comprò mio babbo, blu con il faro giallo. Mito. Al contrario della honda XL aveva un’accensione a pedale che potevi avviarla anche a braccio. Bella. Figa. Totale. Da lì yamaha ha sviluppato altri modelli con quel nome mitico “teneré” ma nessuno che rispettasse il mood originario ovvero essere un mezzo pronto al raid, finché, dopo un tempo infinito di sperimentazione… è uscita la “nuova” tenere 700. Alta, snella, essenziale, abbordabile e bellissima. Amen. Per chi come me il tenere vero l’ha guidato.. è stato un colpo al cuore e anche se non l’ho ancora guidata, lo so, che quando succederà riconoscerò tutti i tratti che hanno reso quel mezzo marcato con i tre diapason: un rapporto peso/freni/potenza/telaio/qualità/essenzialità che solo un tenere può darti, perché è stato pensato per appassionare, non per abbindolare il mercato modaiolo.